Bene bene, una discussione interessante...
Premetto che io della seconda edizione so tutto. Cioè conosco a memoria (anche se forse ora qualche paginetta me la son scordata) tutti e 3 manuali base, quindi posso affermare senza timor di smentite di essere un esperto in materia.
Per quello che rigurda la terza edizione ho l'epserienza acquisita sul campo, come giocatore (molto) e come DM (pochino).
Per prima cosa c'è da dire che non sono d'accordo su quello che molti dicono e cioè che la terza edizione tende solo al PWP, anzi, penso di gran lunga il contrario. Secondo me la terza edizione ha fatto "uscire allo scoperto" D&D, prima era troppo complesso e macchinoso, se pur, forse, più "GDR". L'avvento della terza edizione ha portato secondo me molti nuovi giocatori, grazie al metodo di gioco più semplice (ma in effetti un po' più tendente al PWP) ma comunque efficace. Dal mio punto di vista credo che la terza edizione abbia dato una svolta per un semplice motivo: è molto più facile fare cose al di fuori del combattimento. I tiri in osservare e ascoltare sono una trovata geniale, come i talenti e le abilità (presenti anche nella 2a ma a mio parere molto più limitanti), senza contare il metodo di svolgimento della battaglia. Non che io condanni la sempre rimapianta seconda edizione, ma mi sento di dire che la terza ha saputo semplificare senza far diventare il D&D un videogioco.
Grazie dell'attenzione.
P.S. e poi nella seconda edizione i nani non ptevano usare armi grandi...
quindi ringraziate la wizard se esiste il Nano Pes...