IL PROCLAMA DI AREZZO SULLA RIFORMA
Vi riporto il resoconto di "Diritto e Giustizia" di oggi sul convegno di Arezzo del CNF e sulla imminente riforma dell'avvocatura.
Speriamo che rivedano le posizioni su noi specializzati!
Il governo esaminerà in settimana la proposta di decreto legge per la
riforma "urgente" degli esami forensi. E l'avvocatura, in extremis, riesce
ad approvare un proposta unitaria.
Il progetto di Dl elaborato dall'ufficio legislativo di via Arenula,
recependo in parte le proposte del Consiglio nazionale forense, sarà
discusso al prossimo preconsiglio dei Ministri, in programma giovedì 8
maggio, per andare in Consiglio per l'approvazione definitiva in una delle
sedute successive.
"Pressati" dalla scadenza imminente gli avvocati, in convegno sabato scorso
ad Arezzo su invito del Cnf, hanno varato un documento che mette d'accordo
tutti. O almeno così pare. All'indomani dell'incontro di Arezzo al quale
hanno partecipato l'Organismo unitario dell'avvocatura, le principali
associazioni forensi e circa cinquanta consigli dell'Ordine, i molti
presidenti del frastagliato universo rappresentativo degli avvocati, usano
la stessa espressione: "è stato un successo".
Il più soddisfatto è il presidente del Cnf, Remo Danovi (la cui relazione
all'incontro di Arezzo è integralmente leggibile tra i documenti
correlati): "per essere pervenuti ad una proposta di larga condivisione che
il Cnf metterà a punto tenendo conto di tutti i contributi riassunti nel
documento conclusivo". Soddisfazione anche da parte dell'Oua e dell'Aiga,
che ritengono che il documento finale rispecchi le rispettive proposte di
mediazione.
I giovani avvocati rivendicano la primogenitura di molte richieste
accolte come l'incompatibilità tra commissari d'esami e consiglieri
dell'ordine ma soprattutto di avere ottenuto che "il provvedimento
d'urgenza ministeriale di imminente uscita non assuma una funzione tampone
ma sia anticipatorio della più ampia riforma della formazione forense".
In effetti, il timore era quello dell'ennesimo nulla di fatto condito da
accuse reciproche che spesso hanno caratterizzato i momenti decisionali
dell'avvocatura. E invece, non solo questa volta non c'è stata la rissa,
l'unica "macchia" sul documento finale (leggibile integralmente tra i
correlati) sono le "riserve" espresse su alcuni punti specifici da singoli
ordini e in un caso il divieto di utilizzo dei codici commentati dalle
associazioni e dall'Oua. Insomma: un successo!
Eppure, sull'interpretazione del documento approvato, a distanza di 48ore
le opinioni sono tutt'altro che concordanti. Il testo è scisso logicamente
in due parti: la prima dedicata alla riforma organica da fare per legge
ordinaria, e la seconda per le modifiche urgenti che saranno approvate
prossimamente dal governo.
La riforma organica. Sull'auspicata riscrittura di tutto il sistema della
formazione e dell'accesso, nel documento si dice che gli avvocati
"convengono di condividere il senso generale e gli obiettivi della proposta
formulata dal Cnf". E invitano la massima istituzione forense "a tener
conto dei contributi pervenuti per razionalizzare il sistema [...] per
pervenire così ad una formulazione largamente condivisa".
Il Cnf interpreta queste parole come un "via libera" e che, come scritto
del documento e ribadito da Danovi, "terrà conto di tutte le indicazioni
pervenute", ma approverà il progetto finale in solitudine, forse già alla
prossima riunione del Consiglio, in programma a fine maggio. E sul punto
qualificante della bozza di riforma già elaborata a dicembre in prima
stesura a dicembre dello scorso anno (vedi in arretrati del 27 febbraio
2003): il doppio canale d'accesso scuole e pratica con esame facilitato
per i diplomati delle scuole, viene sottolineato come dal documento non
emerga alcuna bocciatura.
Non è però l'unica lettura che circola. C'è chi ritiene, infatti, come
Michelina Grillo, segretario generale dell'Associazione nazionale forense,
che "la consultazione dev'essere effettiva e deve continuare. Ad ottobre
c'è il Congresso a Palermo che si occuperà di questi temi, quella è la sede
nella quale dovrebbe essere varata la proposta di riforma". Grillo fa anche
notare che bisognerebbe seguire le linee tracciate dalla "bozza Vietti" di
riforma delle professioni: "sarebbe assurdo non tenere conto di una norma
generale rispetto alla quale la nostra non potrebbe che essere emanazione".
Sulla mancata bocciatura del cosiddetto sistema duale scuole e
pratica Grillo ritiene che sul punto il documento sia equivoco: "la
bocciatura c'è stata e sonora da parte della stragrande maggioranza degli
intervenuti. La condivisione di cui si parla è solo sulla volontà di
affrontare il problema non certo sul meccanismo premiale per chi frequenta
le scuole".
Sul punto, insiste anche il presidente dell'Oua, Silvano Berti: "è emerso
chiaramente che la formazione, in linea di principio, dev'essere esclusiva
dell'avvocatura. Ma soprattutto quello che non va è il metodo annunciato
per il futuro: il senso di un'assemblea così partecipata come quella di
Arezzo non può che essere quello di procedere ad una proposta elaborata in
comune da tutta l'avvocatura. Che senso ha aver cercato una mediazione sei
poi il Cnf va avanti da solo con la sua proposta, magari ribadendo
posizioni sulle quali non ha incontrato il consenso ".
Il Decreto legge. In settimana, Danovi (Cnf), Berti (Oua) e De Tilla (Cassa
forense) dovrebbero andare insieme da Castelli per esporre il punto di
vista dell'avvocatura. E al Guardasigilli diranno che l'idea delle
commissioni itineranti agli avvocati non piace propria. Al Cnf ne
disconoscono la paternità: " è solo una proposta del ministero sulla quale
non abbiamo dissentito". Il Consiglio nazionale prende atto dell'opinione
diffusa e non difenderà certo la proposta. Avendo peraltro incassato il
consenso su una procedura molto diversa nella forma ma solo parzialmente
nella sostanza: "la correzione dei compiti scritti sottratta al principio
della territorialità". Gli elaborati dei candidati di Bari, ad esempio,
verranno corretti a Genova, mentre gli orali verranno comunque effettuati
dalla commissione locale. Per gli orali, tutto come prima, per gli
scritti dove avviene il grosso della selezione viaggeranno i compiti e
non i commissari. Oltre naturalmente all'accordo sulle norme contro il
turismo forense (vedi in arretrati del 29 marzo e del 15 aprile).
Nettamente contrari al decreto legge i praticanti e giovani avvocati
dell'Anpa che confermano la manifestazione di protesta già convocata a
Roma, davanti la Camera dei Deputati, sabato prossimo.
That's it!
Luigi Levita